Cari amici,
voglio iniziare spiegando il motivo della mia nostalgia che nasce dalla mia attuale lontananza da casa e quindi dagli affetti più cari, dai miei amati genitori, dalla mia adorata nonnina, dagli amici e in generale da quella routine tanto disprezzata ma tanto rimpianta a voltre quando viene a mancare! Il motivo della lontananza è dovuto a una situazione precaria che io e il mio compagno stavamo vivendo in Italia, (laureata io senza impiego, cassaintegrato lui da più di 3 anni) e che ci ha portati a decidere di provare a trovare la nostra strada lontano da casa in un posto che era sempre stato nei nostri sogni: il Messico. Ebbene sì, ora mi trovo in questo magnifico paese, esattamente a Playa del Carmen e l'intento è quello di vedere cosa può offrire questo Paese e cosa abbiamo invece noi da potergli dare e fare così un'esperienza che possa risultare positiva e costruttiva. Forse la nostalgia nasce anche dal periodo, quello natalizio che, per quanto mi faccia ancora strano, vivrò lontano dai miei cari. Non vi nascondo che ancora non riesco ad abituarmi agli addobbi natalizi che qui abbondano nelle case e per le strade, considerando che mi trovo a osservarli magari mentre indosso un costume o cammino in sandali! Il Natale è sempre stato sinonimo di pini, pupazzi di neve, renne, cristalli di ghiaccio insomma di inverno!!!
Inoltre questo primo periodo qua mi vede impegnata in varie cose per cui anche il tempo per dedicarmi alla cucina è sempre pochissimo, oserei dire quasi pari a zero, perciò mi scuso se trascurerò un pò il mio amato blog ma approfitterò per pubblicare la miriade di ricette già esistenti ma che ancora aspettano di essere pubblicate!
Mentre faccio un pò di ordine nei miei post, vi abbraccio tutti e vi aspetto per la mia prossima ricettina!
Questo blog vuole essere un modo diverso di dare forma ad una grande passione... la cucina; e vuol essere un modo per condividerla con quanti, come me, non riescono ad immaginare una vita senza "mani in pasta" e per i quali la cucina è un luogo paradisiaco ove dar vita a meravigliose e succulenti opere d'arte!
sabato 15 dicembre 2012
mercoledì 24 ottobre 2012
ROTOLO FRITTATA
Eccomi qui di nuovo con una ricettina vista dalla Benedetta: una ricetta light perchè non prevede la classica frittura in padella della frittata e perciò ideale per chi sta a dieta e arricchita da un gustosissimo ripieno di spinaci e mozzarella!
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lunedì 15 ottobre 2012
CROSTINI ROBIOLA ALLE ERBE E FESA
Questi crostini sono un invitante e gustosissimo aperitivo facile da preparare anche quando arrivano ospiti... inattesi!
Gli ingredienti sono:
Una baguette,
fesa di tacchino o altri affettati q.b.
formaggio cremoso (io robiola Osella
olio (io olio Dante)
aglio
sale (io gemma di mare)
pepe q.b.
erbe varie (io Tec.Al
Tagliare la baguette (meglio se non freschissima) in fettine sottili, spennellarle d'olio e strofinarle con dell'aglio; infornarle a 180° per qualche minuto. Nel frattempo stempero la robiola e ag;giungo sale pepe e un mix di erbette (origano, timo, erba cipollina e quant altro avete e vi piace); spalmo il composto sui crostini e ricopro con della fesa.
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martedì 9 ottobre 2012
KOFTA! OVVIAMENTE LA MIA VERSIONE!
Beh, più che mia l'idea è sempre la sua, di >Benedetta! In uno dei suoi menù ha proposto questi spiedini che mi hanno subito ricordato i Kofta egiziani e così ho voluto dar loro questo nome anche se forse in maniera un pò arbitraria!
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mercoledì 29 agosto 2012
LA PANZANELLA PER NONNA MARIA
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martedì 14 agosto 2012
RISOTTO ALLA CARBONARA

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venerdì 3 agosto 2012
POMì
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sabato 28 luglio 2012
MACARONS

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venerdì 27 luglio 2012
PALLINE CON RUCOLA PERE E PRIMOSALE
giovedì 26 luglio 2012
GNOCCHI DI RICOTTA FINGER FOOD: DOUBLE VERSION
200 gr di ricotta (io Fattorie Osella)
100 gr di farina antigrumi Molino Chiavazza
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LA FABBRICA DELLA PASTA DI GRAGNANO
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venerdì 20 luglio 2012
TANTE NUOVE COLLABORAZIONI E..SCUSATE L'ASSENZA!
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PANE-PIZZA SAPORITO!
Si tratta semplicemente dell'impasto per pizza ottenuto con 500gr di farinna 00 Molino Chiavazza, 15 gr di sale (io gemma di mare), 1 cubetto di lievito, 250 ml di acqua e ca 6 cucchiai di olio (io olio Dante); Fate sciogliere il lievito in acqua calda e un pizzico di zucchero, fate riposare una decina di minuti e procedete aggiungendo la farina il sale e l'olio e lavorate fino ad ottenere un bel panetto sodo che farete poi lievitare.
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lunedì 11 giugno 2012
TORTA MORBIDOSA CON FARCIA DI PERE E ZAFFERANO
Ingredienti:
250 gr di farina (io antigrumi Molino Chiavazza)
100 gr di zucchero
150 gr di cioccolato bianco
120 gr di olio DANTE
120 gr di latte
1 bustina di lievito (io S.Martino)
1 fialetta aroma vaniglia
3 uova
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martedì 8 maggio 2012
CUORI AI 5 SAPORI LENTICCHIE E SPINACI
Per 2 persone
160 gr di cuori ai 5 sapori Le gemme del vesuvio
1 pezzetto di salsiccia (di tacchino)
1 cubetto di spinaci surgelati
80 gr lenticchie pedina
preparato per soffritto
1 dado vegetale S.Martino
sale iodato Gemma di mare
pepe Tec.al
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martedì 24 aprile 2012
KOULOURIA RIPIENI MA ANCHE NO!
La ricetta che vi propongo e che trovate qui se volete dare uno sguardo all'originale, è appunto dei kouluria ripieni ma vi assicuro che per chi come me ama il pane in generale, sono un ottimo stuzzichino
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lunedì 9 aprile 2012
INVOLTINI DI POLLO
Questa è una ricetta di facilissima esecuzione ma buona buona buona!!!!
Vi occorreranno delle fettine di petto di pollo, delle fettine di prosciutto crudo (ma x chi volesse osare anche pancetta!), una mozzarella, sale rosso gemma di mare e pepe tec.al e olio (io dante).
In un vassoio mettete delle fette di prosciutto una accanto all'altra: saranno il letto dove adagerete le vostre fettina di pollo; fatto ciò, salate il pollo e cospargetelo con la mozzarella che avrete precedentemente sminuzzato fino a romperla tipo in grossi bricioloni, risalate un pochino e pepate. Avvolgete ora il tutto a formare degli involtini che fermerete con degli stuzzicadenti.
Ora, per la versione light, procedete ad una cottura al forno semplicemente adagiando gli involtini su carta da forno; sarà stesso il grasso del prosciutto a fare da condimento. Per la versione classica io procedo mettendo un filo d'olio in una padella con uno spicchio d'aglio e senza far soffriggere metto già l'involtino, appena inizia a rosolare bagno con un pò di vino bianco e faccio cuocere x qualche minuto dopodichè traferisco il tutto in frigo e continuo la cottura lì.
Vi occorreranno delle fettine di petto di pollo, delle fettine di prosciutto crudo (ma x chi volesse osare anche pancetta!), una mozzarella, sale rosso gemma di mare e pepe tec.al e olio (io dante).
In un vassoio mettete delle fette di prosciutto una accanto all'altra: saranno il letto dove adagerete le vostre fettina di pollo; fatto ciò, salate il pollo e cospargetelo con la mozzarella che avrete precedentemente sminuzzato fino a romperla tipo in grossi bricioloni, risalate un pochino e pepate. Avvolgete ora il tutto a formare degli involtini che fermerete con degli stuzzicadenti.
Ora, per la versione light, procedete ad una cottura al forno semplicemente adagiando gli involtini su carta da forno; sarà stesso il grasso del prosciutto a fare da condimento. Per la versione classica io procedo mettendo un filo d'olio in una padella con uno spicchio d'aglio e senza far soffriggere metto già l'involtino, appena inizia a rosolare bagno con un pò di vino bianco e faccio cuocere x qualche minuto dopodichè traferisco il tutto in frigo e continuo la cottura lì.
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venerdì 30 marzo 2012
POLLO TEDESCO DELLA BENEDETTA
Ciao a tutti voi, affezionatoi e non del mio blog. Da questo momento, e si spera per lungo tempo ancora vi posterò tutte le mie ricette da una nuova location!!!Ebbene si, per lavoro mi trovo a Uetze già da qualche giorno ma non avevo avuto nè tempo nè forza di fermarmi un attimo per dedicarmi al mio blog!! In realtà anche ora sono già molto assonnata perciò mi riservo le chiacchiere per quando avrò una mente più lucida e passo subito alla ricettina che, essendo live from Germania non poteva che essere tedesca!!!! E ancora una volta, anche fuori nazione, la mia musa è lei (quanto mi manca quell'ora al pomeriggio in sua compagnia, non potete capire!!!!)
Ingredienti:
fettine di petto di pollo q.b.
senape
formaggio tipo groviera (io ho usato le fettine in.al.pi.)
burro q.b.(io in.al.pi.)
birra q.b.
farina q.b. (io antigrumi molino chiavazza)
sale (gemma di mare)
Pepe (tec.al)
Semplicemente farcire le fettine di pollo con senape e groviera, adagiare i wurstel e arrotolare. Chiudere con uno spago, infarinarli e farli cuocere con un pò di burro e aglio, sfumare poi con birra, salare, pepare e portare a cottura!
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sabato 24 marzo 2012
PASTIERA RIVISITATA IN OCCASIONE DELL'EVENTO PAPAGENO: LE RICETTE DI MAMMA'
Ecco qua la mia ricetta per l'evento Papageno. Mi è stata assegnata neanche a farlo apposta la pastiera napoletana, dolce che io, seppur campana, non amo per nulla! Così mi son detta: "perchè non rivedere un pò sta ricetta a adattarla ai miei gustui?" La ricetta inviatami era quella della classica pastiera appunto ma io l'ho stravolta soprattutto per 2 aspetti:
Non ho utilizzato la classica frolla bensi una miscela di biscotti secchi, burro e cannella che ho utilizzato come base per foderare lo stampo a mò di cheese cake e utilizzando l'orzo al posto del grano.
La mia rivoluzione in realtà sta anche nell'aver presentato la mia pastiera in una versione monoporzione e in particolare, come potete osservare dalle foto ne ho fatte alcune tipo cheese cake foderando solo il fondo dei miei pirottini e altri tipo crostate foderando anche i bordi laterali. La ricetta utilizzata è la seguente:
Per la base:
biscotti secchi q.b.
burro inalpi
cannella
Tritare i biscotti e lavorarli col burro fuso insaporendo il tutto con la cannella e ottenendo il classico composto che fa da base alle nostre cheese cake.
Per la crema si realizza una crema pasticcera, ognuno secondo le proprie ricette, io ho utilizzato 300 gr latte,
100 gr panna hulalà, 3 tuorli, 150 gr di zucchero, 45 gr di farina antigrumi molino chiavazza, aroma all'arancio.
Mettete panna e latte sul fuoco e portate a ebollizione; nel frattempo montare tuorli con zucchero, aggiungere farina e versare il composto nel latte, insaporire con aroma arancio e mescolare fino al rassodamento.
Ho utilizzato 200 gr di orzo fatti cuocere coperti dal latte, 50 gr di burro inalpi e scorza di limone.
Ancora ho preparato la crema alla ricotta utilizzando:
500 gr di ricotta Osella
3 uova
300 gr di zucchero
setacciare la ricotta, aggiungere zucchero e uova e mescolare il tutto.
Il dolce si compone facendo uno strato di biscotti sul fondi del pirottino (per quanto riguarda la monoporzione tipo cheese cake), o del fondo e dei bordi della teglia (casomai voleste farla tipo crostata).
Mescolare la crema pasticcera con la crema alla ricotta a aggiungere l'orzo; versare nei recipienti scelti e cuocere a 180° per ca un'ora, quando cioè, avrà assunto un bel color caramello.
Et voilà, buon appetito!
Non ho utilizzato la classica frolla bensi una miscela di biscotti secchi, burro e cannella che ho utilizzato come base per foderare lo stampo a mò di cheese cake e utilizzando l'orzo al posto del grano.
La mia rivoluzione in realtà sta anche nell'aver presentato la mia pastiera in una versione monoporzione e in particolare, come potete osservare dalle foto ne ho fatte alcune tipo cheese cake foderando solo il fondo dei miei pirottini e altri tipo crostate foderando anche i bordi laterali. La ricetta utilizzata è la seguente:
Per la base:
biscotti secchi q.b.
burro inalpi
cannella
Tritare i biscotti e lavorarli col burro fuso insaporendo il tutto con la cannella e ottenendo il classico composto che fa da base alle nostre cheese cake.
Per la crema si realizza una crema pasticcera, ognuno secondo le proprie ricette, io ho utilizzato 300 gr latte,
100 gr panna hulalà, 3 tuorli, 150 gr di zucchero, 45 gr di farina antigrumi molino chiavazza, aroma all'arancio.
Mettete panna e latte sul fuoco e portate a ebollizione; nel frattempo montare tuorli con zucchero, aggiungere farina e versare il composto nel latte, insaporire con aroma arancio e mescolare fino al rassodamento.
Ho utilizzato 200 gr di orzo fatti cuocere coperti dal latte, 50 gr di burro inalpi e scorza di limone.
Ancora ho preparato la crema alla ricotta utilizzando:
500 gr di ricotta Osella
3 uova
300 gr di zucchero
setacciare la ricotta, aggiungere zucchero e uova e mescolare il tutto.
Il dolce si compone facendo uno strato di biscotti sul fondi del pirottino (per quanto riguarda la monoporzione tipo cheese cake), o del fondo e dei bordi della teglia (casomai voleste farla tipo crostata).
Mescolare la crema pasticcera con la crema alla ricotta a aggiungere l'orzo; versare nei recipienti scelti e cuocere a 180° per ca un'ora, quando cioè, avrà assunto un bel color caramello.
Et voilà, buon appetito!
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venerdì 23 marzo 2012
HO VINTOOOOOOOOOOOOOO... la Cultura del Frumento: I Vincitori del Contest "Mani in Pasta - I Blog Co...
... la Cultura del Frumento: I Vincitori del Contest "Mani in Pasta - I Blog Co...: Per questo primo blogcompleanno sono arrivate 258 ricette di torte. Non ci aspettavamo questo risultato! Avete presentato e condiviso con ...
lunedì 19 marzo 2012
STORIA DI UNA FROLLA SENZA PRETESE E TANTI AUGURI AL MIO PAPI!
Cos'è questa frolla senza pretese vi chiederete? Beh, la sua storia ha inizio molti anni fa, quando ancora bimba, iniziavo con mia grande gioia (un pò meno per la mami che doveva ripulire!) a pasticciare in cucina. 2 soli erano i miei cavalli di battaglia: un ciambellone bicolore e la pasta frolla con cui alternavo crostate e biscotti. Quanto ero soddisfatta di queste mie preparazioni! Il ciambellone era diventato un cult per ogni incontro tra amiche e non mancava mai alle feste di compleanno come un mio ulteriore omaggio al festeggiato.
Per quanto riguarda la frolla, ne ricavavo dei biscottini semplicissimi, ai quali spesso non davo nemmeno una "rispettabilità" formale, nel senso proprio di forma perchè al mio papi piacevano irregolari per cui stendevo la sfoglia e col coltello ricavavo dei rettangoli dividendo la sfoglia in strisce verticali e poi orizzontali. Mio padre impazziva per quell'impasto dal sapore rustico, non troppo fine, dove a ogni morso si sentivano ancora i granellini di zucchero e l'aroma della zeste di limone.
Col passar degli anni, e questo blog ne è la prova, la mia passione per "i fornelli" e la cucina in ogni sua declinazione è aumentata, portandomi, seppur da autodidatta, a studiare per capire come funzionino certe combinazioni di ingredienti, la chimica che si nasconde dietro ogni ricetta di successo, il perchè dell'utilizzo di una particolare tecnica rispetto a un'altra; insomma, volevo imparare e diventar padrona di quello che facevo in cucina.
Anche la pasta frolla, ovviamente, è stata tra le preparazioni base soggetta ai miei studi e col tempo ho affinato la mia ricetta per fare i biscotti, differenziandola da quella per fare crostate o sablè o sucreè ecc scoprendo la diversa consistenza del prodotto finale nonchè anche il diverso ordine di lavorazione degli ingredienti che porta a diversi risultati. Insomma, la mia pasta frolla non aveva più niente a che vedere con quella semplice e volgare pasta frolla degli inizi e di questo ne ero contenta.
PERO', il mio amato papi, per quanto apprezzasse tutti i miei risultati di "haute" pasta frolla, ha sempre detto: "Buoni però a me piacciono quei biscotti facili facili che facevi una volta!". A questa affermazione, non vi nascondo che facevo una faccia quasi inorridita e dicevo "Papi, ma come fanno a piacerti quei biscotti, non so nemmeno se riuscissi a rifarli" (quasi a voler dire che per me era impossibile regredire a quei livelli di inesperienza!). Poi improvvisamente, in questi giorni, dopo l'ennesima volta che mio papi esprimeva la sua preferenza per la mia prima frolla, ho capito come sia stata egoista nel corso di questi anni a privarlo di un sapore a lui caro, magari, anzi certamente, anche associato a dei ricordi, un confort food, solo perchè troppo presa dalla mia ascesa culinaria!
Ecco perchè, il giorno della festa del papà, il mio regalo dolce per il mio amatissimo papi, non saranno le ovvie zeppole di S.Giuseppe, seppur tentata sempre per sperimentare ricette a mio avviso (errato) più degne di nota, ma i suoi amatissimi biscotti senza pretese, quando a cucinarli era solo una bimba che, sprezzante delle urla della mami e spalleggiata dal papi che diceva: "Lasciala fare!", non vedeva l'ora di mettere in mostra tutto il suo amore impastando, davanti agli occhi pieni d'amore del suo papi, sul tavolo di marmo, gli ingredienti del caso: farina, tuorli, zeste di limone, burro, zucchero semolato e una puntina di lievito, e ansiosa aspettava la cottura dei biscottini in forno e ancora bollenti correva a farli assagiare al suo papi per vedere il suo sorriso a ogni morso e sentirsi dire "Mmmmmmmmmh come sono buoni! Brava a papà!"
TI AMO TANTO PAPA'.
Per quanto riguarda la frolla, ne ricavavo dei biscottini semplicissimi, ai quali spesso non davo nemmeno una "rispettabilità" formale, nel senso proprio di forma perchè al mio papi piacevano irregolari per cui stendevo la sfoglia e col coltello ricavavo dei rettangoli dividendo la sfoglia in strisce verticali e poi orizzontali. Mio padre impazziva per quell'impasto dal sapore rustico, non troppo fine, dove a ogni morso si sentivano ancora i granellini di zucchero e l'aroma della zeste di limone.
Col passar degli anni, e questo blog ne è la prova, la mia passione per "i fornelli" e la cucina in ogni sua declinazione è aumentata, portandomi, seppur da autodidatta, a studiare per capire come funzionino certe combinazioni di ingredienti, la chimica che si nasconde dietro ogni ricetta di successo, il perchè dell'utilizzo di una particolare tecnica rispetto a un'altra; insomma, volevo imparare e diventar padrona di quello che facevo in cucina.
Anche la pasta frolla, ovviamente, è stata tra le preparazioni base soggetta ai miei studi e col tempo ho affinato la mia ricetta per fare i biscotti, differenziandola da quella per fare crostate o sablè o sucreè ecc scoprendo la diversa consistenza del prodotto finale nonchè anche il diverso ordine di lavorazione degli ingredienti che porta a diversi risultati. Insomma, la mia pasta frolla non aveva più niente a che vedere con quella semplice e volgare pasta frolla degli inizi e di questo ne ero contenta.
PERO', il mio amato papi, per quanto apprezzasse tutti i miei risultati di "haute" pasta frolla, ha sempre detto: "Buoni però a me piacciono quei biscotti facili facili che facevi una volta!". A questa affermazione, non vi nascondo che facevo una faccia quasi inorridita e dicevo "Papi, ma come fanno a piacerti quei biscotti, non so nemmeno se riuscissi a rifarli" (quasi a voler dire che per me era impossibile regredire a quei livelli di inesperienza!). Poi improvvisamente, in questi giorni, dopo l'ennesima volta che mio papi esprimeva la sua preferenza per la mia prima frolla, ho capito come sia stata egoista nel corso di questi anni a privarlo di un sapore a lui caro, magari, anzi certamente, anche associato a dei ricordi, un confort food, solo perchè troppo presa dalla mia ascesa culinaria!
Ecco perchè, il giorno della festa del papà, il mio regalo dolce per il mio amatissimo papi, non saranno le ovvie zeppole di S.Giuseppe, seppur tentata sempre per sperimentare ricette a mio avviso (errato) più degne di nota, ma i suoi amatissimi biscotti senza pretese, quando a cucinarli era solo una bimba che, sprezzante delle urla della mami e spalleggiata dal papi che diceva: "Lasciala fare!", non vedeva l'ora di mettere in mostra tutto il suo amore impastando, davanti agli occhi pieni d'amore del suo papi, sul tavolo di marmo, gli ingredienti del caso: farina, tuorli, zeste di limone, burro, zucchero semolato e una puntina di lievito, e ansiosa aspettava la cottura dei biscottini in forno e ancora bollenti correva a farli assagiare al suo papi per vedere il suo sorriso a ogni morso e sentirsi dire "Mmmmmmmmmh come sono buoni! Brava a papà!"
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martedì 6 marzo 2012
LA MIA ESPERIENZA AD "ATTENTI AL CUOCO"
AAAHHH FINALMENTE! Sono riuscita a vedermi on air! Beh un bel pò in differita ma meglio tardi che mai! E volevo condividere con i miei affezionati sostenitori, questa bellissima esperienza! Buona visione!
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giovedì 1 marzo 2012
PIZZA DI SCAROLA
La pizza di scarole è per antonomasia associata alle tavole natalizie; vero si, perchè a Natale non manca mai sulle nostre tavole almeno dalle mie parti però è talmente buona che ogni occasione è buona per rifarla!
Devo dire che ci sono varie versioni per quanto riguarda l'involucro: c'è chi usa la pasta sfoglia, chi l'impasto per pizza, chi quello per pane chi una specie di focaccia ecc. Personalmente non preferisco impasti troppo pesanti tipo pane o pizza ma l'involucro deve essere una sfoglia a metà tra una brisè e una pasta sfoglia appunto.
Io faccio così
partendo da 500 gr di farina 0 (io Molino Chiavazza) aggiungo un cucchiaino di miele, 10 gr di sale (io gemma di mare), un cucchiaio abbondante di strutto e aggiungo man mano acqua tanta quanta ne occorre all'impasto e un 5 gr di lievito secco (io S.Martino)
Per quanto riguarda il ripieno vado a occhio: dopo aver lessato e scolato le scarole, in un pentolino metto a riscaldare olio, aglio e peperoncino; appena l'olio si insaporisce tolgo l'aglio e aggiungo le alici e lascio sciogliere, poi capperi, olive nere, pinoli, uva passa e frutta secca tipo noci, nocciole e/o mandorle; faccio insaporire il tutto e verso le scarole cuocendo ancora per qualche minuto e infine aggiusto di sale.
Con più della metà dell'impasto fodero una teglia (24-26 cm), verso il ripieno di scarole e copro con la restante parte dell'impasto. Bucherello con una forchetta la superficie e spennello con un goccino d'olio; cuocio in forno a 180° per 30 minuti e il risultato è questo:
Devo dire che ci sono varie versioni per quanto riguarda l'involucro: c'è chi usa la pasta sfoglia, chi l'impasto per pizza, chi quello per pane chi una specie di focaccia ecc. Personalmente non preferisco impasti troppo pesanti tipo pane o pizza ma l'involucro deve essere una sfoglia a metà tra una brisè e una pasta sfoglia appunto.
Io faccio così
partendo da 500 gr di farina 0 (io Molino Chiavazza) aggiungo un cucchiaino di miele, 10 gr di sale (io gemma di mare), un cucchiaio abbondante di strutto e aggiungo man mano acqua tanta quanta ne occorre all'impasto e un 5 gr di lievito secco (io S.Martino)
Per quanto riguarda il ripieno vado a occhio: dopo aver lessato e scolato le scarole, in un pentolino metto a riscaldare olio, aglio e peperoncino; appena l'olio si insaporisce tolgo l'aglio e aggiungo le alici e lascio sciogliere, poi capperi, olive nere, pinoli, uva passa e frutta secca tipo noci, nocciole e/o mandorle; faccio insaporire il tutto e verso le scarole cuocendo ancora per qualche minuto e infine aggiusto di sale.
Con più della metà dell'impasto fodero una teglia (24-26 cm), verso il ripieno di scarole e copro con la restante parte dell'impasto. Bucherello con una forchetta la superficie e spennello con un goccino d'olio; cuocio in forno a 180° per 30 minuti e il risultato è questo:
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mercoledì 29 febbraio 2012
RADIATORI CU 'A 'NZOGNA, CASO E OVA E UNA GRADITISSIMA SORPRESA
Dico subito che la ricetta prende spunto dal blog di Luciano Pignataro; la mia modifica sta innanzitutto nella pasta poichè non ho utilizzato i canonici tubetti, nell'aggiunta di pancetta e per una deviazione sul procedimento, per il resto è seguita fedelmente:
pasta formato radiatori 400 gr (io Le gemme del Vesuvio)
sugna 100 gr
mezzo spicchio di aglio
basilico e prezzemolo (io Tec.al)
pepe e sale q.b (io sale iodato gemma di mare)
50 gr di parmigiano
30 gr di pecorino (io 50 gr caseificio spadi)
Parmigiano grattugiato gr 50 mescolato a
2 uova grandi
In una padella lascire sciogliere su fuoco dolce la sugna; a parte battere uova, formaggi e pepe e regolare di sale; cuocere la pasta al dente, scolarla e versarla nella padella con la sugna. IO poi qui ho fatto di testa mia procedendo come per una normale carbonnara nel senso che ho spento il fuoco, ho versato la pasta in un recipiente di vetro e ho versato sopra il mix di uova amlgamando bene. Trovo che la scelta dei radiatori sia azzeccatissima perche catturano e trattengono tutto il condimento rendendo ogni singolo pezzo di pasta un boccone prelibatissimo! Et voilà, Buon Appetito!
Colgo il post, per parlarvi di una graditissima sorpresa ricevuta oggi proprio da pasta Le gemme del Vesuvio: una confezione di svariati formati di pasta ai 5 sapori: nero di seppia, basilico, grano duro, curcuma e bietola rossa! Guardate un pò: ci sono i cuori, le farfalle, le orecchiette, i radiatori, le stelle, i fusilloni, gli spaghetti al nero e imiei preferiti, i cappelli di chef!
.
pasta formato radiatori 400 gr (io Le gemme del Vesuvio)
sugna 100 gr
mezzo spicchio di aglio
basilico e prezzemolo (io Tec.al)
pepe e sale q.b (io sale iodato gemma di mare)
50 gr di parmigiano
30 gr di pecorino (io 50 gr caseificio spadi)
Parmigiano grattugiato gr 50 mescolato a
2 uova grandi
In una padella lascire sciogliere su fuoco dolce la sugna; a parte battere uova, formaggi e pepe e regolare di sale; cuocere la pasta al dente, scolarla e versarla nella padella con la sugna. IO poi qui ho fatto di testa mia procedendo come per una normale carbonnara nel senso che ho spento il fuoco, ho versato la pasta in un recipiente di vetro e ho versato sopra il mix di uova amlgamando bene. Trovo che la scelta dei radiatori sia azzeccatissima perche catturano e trattengono tutto il condimento rendendo ogni singolo pezzo di pasta un boccone prelibatissimo! Et voilà, Buon Appetito!
Colgo il post, per parlarvi di una graditissima sorpresa ricevuta oggi proprio da pasta Le gemme del Vesuvio: una confezione di svariati formati di pasta ai 5 sapori: nero di seppia, basilico, grano duro, curcuma e bietola rossa! Guardate un pò: ci sono i cuori, le farfalle, le orecchiette, i radiatori, le stelle, i fusilloni, gli spaghetti al nero e imiei preferiti, i cappelli di chef!
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