Quest'anno però, per motivi personali, mi sono trovata a festeggiare le festività natalizie in maniera un pò insolita, anzi un bel pò direi dato che i miei genitori erano lontano perciò il Natale l'ho trascorso con la famiglia del mio compagno, capodanno ho lavorato ed è venuto e passato quasi senza che me ne accorgessi,MA, finalmente, pur non essendoci ugualmente la mia mami e il mio papi, sono andata a casa della mia amatissima nonna Maria. Ne momento in cui ho scoperto, con mio enorme entusiasmo, quale fosse il primo piatto, mi si è aperto il cuore, si è letteralmente sciolto andando indietro nel tempo e ad ogni boccone giuro che a stento ho trattenuto fiumi di dolci lacrime!
Da piccola, le vacanze di Natale si trascorrevano a casa dei nonni materni da Natale a Capodanno, perchè essendo la mami figlia unica, i nonni sarebbero altrimenti rmasti soli, MA, la Befana era appuntamento fisso e atteso dalla nonna Maria, la nonna massaia che cucina dei manicaretti saporitissimi e sostanziosissimi, diciamo di quelli fatti per chi non è a dieta! NOn ricordo con esattezza il menù di quei pranzi, ma una cosa era un appuntamento fisso: le mitiche pettole e ceci. In pratica si può dire che aspettavo tutto l'anno il il 6 Gennaio solo per mangiare quella pasta con i ceci che come lei nessun'altro. Sarà che ero affascinata dalla lavorazione di quei ceci a cuila nonna si dedicava (tante ore in ammollo, una sfregatina di bicarbonato, una lenta cottura,) io abituata con una mamma che lavorarva alla semplicità dei ceci in scatola, sarà stato quel che sarà stato ma quel piatto esercitava su di me un fascino e un'attrazione che andava al di là del semplice atto del mangiarlo.
Questo è, per tutti i motivi sopraelencati, il mio piatto comfort food per eccellenza che vi ripropongo, ma ribadisco, come quelle della nonna nessuna mai!
Per la pasta:
100gr di farina 00 Molino Chiavazza
100 gr di semola di grano duro rimacinata Molino Chiavazza
sale e olio q.b.
acqua q.b
In una terrina si uniscono le 2 farine, il sale e l'olio e si aggiunge man mano tanta acqua quanta ne occorre per ottenere un panetto omogeneo.
Una volta ottenuto l'impasto, lo lasciamo riposare avvolto in pellicola, dopodichè con il matterello stendiamo una sfoglia non proprio sottilissima (mi piace sentire la corposità della pasta) e iniziamo a ricavarne tanti spezzoni irregolari. Ora va detto che questa pasta è in realtà una sorta di maltagliato ma la nonna ha sempre chiamato così questo piatto o almeno così è impresso nei miei ricordi perciò non lo modificherò!
Per quanto riguarda i ceci ho utilizzato una confezione di ceci di Cicerale di Pasta Garofalo: li ho tenuti in ammollo per 24 h, dopodichè li ho messi a bollire a fuoco basso, lentamente dopo averli spolverati con del bicarbonato; verso fine cottura ho salato. Una volta pronti, elimino le pellicine che eventualmente si sono portate in superficie. In una padella metto un filo d'olio, aglio, rametti di rosmarino e un peperoncino, lascio insaporire e verso i ceci, coprendoli con un goccio d'acqua e lascio insaporire un pò. A questo punto i ceci, girandoli e rigirandoli qusi si romperanno a formare una sorta di crema, non vi preoccupate, è COSì CHE DEVE ESSERE! Nel frettempo mettete l'acqua per la pasta, salatela e cuocete la pasta. Una volta cotta prelevatela stesso con una schiumarola in modo da mantenerli un pò bagnati e versateli nei ceci; se necessario versate un pò d'acqua di cottura dei ceci perchè tendono ad asciugare molto: deve essere una crema ma tipo bagnaticcia, non di quelle secche che non si riescono ad ingoiare!Impiattate e se amate il peperocino come me aggiungetene un pizzichino, io ho provato la polvere di peperoncino di Garofalo e devo dire, come si fa dalle mie parti : mi sono ARREGRIATA!
Che la nonna non me ne voglia (già so che se legge avrà un sacco di rimproveri da farmi...sicuuuuuro"!), ecco a voi questa meraviglia!
Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Chiavazza
complimenti un blog carinissimo mi sono aggiunta se ti va passa mi farebbe piacere
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